IL LUNGO FREDDO

Miriam Mafai

Ed. BUR Saggi - 2012, 1° edizione, pp. 293

Biografia, inchiesta giornalistica, romanzo.
Difficile classificare in modo netto il libro che proverò a raccontare…
Miriam Mafai, che è stata tra le firme più prestigiose del giornalismo italiano, in modo appassionante e documentato narra la storia di Bruno Pontecorvo, fisico nucleare del “gruppo di via Panisperna” che, nel pieno della guerra fredda, fece la scelta di lavorare e vivere nell’Unione Sovietica.
Dopo aver lasciato l’Europa sulla quale incombeva il pericolo nazista ed essersi rifugiato negli USA, Pontecorvo prosegue il suo peregrinaggio scientifico, non facilitato dalle sue idee comuniste, che lo farà ricomparire in Italia per passare le vacanze estive del 1950, anno cruciale della sua “sparizione”.
Passeranno anni, e diversi successi nel campo della fisica, prima che le massime autorità sovietiche concedano a Bruno Maksimovič Pontekorvo di spiegare la sua scelta al mondo.
Biografia dunque, perché la Mafai traccia, con grande equilibrio ed in modo avvincente, un ritratto di questo fisico, e personaggio, controcorrente.
Inchiesta giornalistica, senza dubbio.
Siamo al cospetto di una storia che presenta, ancora oggi, aspetti mai chiariti e di cui, probabilmente, non verremo mai a conoscenza.
Ma la narrazione risulta soprattutto avvincente, fluida e la storia che racconta non è mai scontata.
Sullo sfondo la drammatica corsa alla bomba atomica, il progetto Manhattan, l’esplosione di Hiroshima.
Vicenda appassionata che rischia di suscitare, nel lettore, il desiderio di approfondirne gli aspetti mai emersi.