Giovanni Vittorio PALLOTTINO
Editore: Dedalo - Pagine: 192
Anno prima edizione: 2014 - ISBN: 978-88-220-6851-4
Libro davvero interessante.
Pallottino si prefigge di destinare questo libro alla comune comprensione di tutti, ma non è facile; lo si è sempre sostenuto che l’argomento è oggettivamente difficile e inoltre, proprio ricalcando il sottotitolo del libro, i pregiudizi da sfatare sono molteplici.
Molta parte del volume ruota attorno al concetto formulato da Paracelso: Tutte le cose sono veleno e nulla è senza veleno, solo la dose permette a qualcosa di non essere veleno”.
Sono usati sapientemente paragoni e spiegazioni semplificate, le stesse che usiamo nel consueto tentativo di raccontare la radioattività fuori dai canoni delle catastrofi; e opportunamente usa i numeri per descrivere e attirare l’attenzione del lettore sulla profonda curiosità che può suscitare la fisica delle radiazioni.
Bravo anche a riproporre in forma grafica la casualità del decadimento e a indicare in tabella i tempi di decadimento minimi (del Rn-218: 1,9 msec) e massimi (Rb-87: 48,8 kMa).
Il lettore potrà anche destreggiarsi nel verificare i calcoli di radioattività presente sui cibi o nei corpi o nel proprio giardino o alle varie altitudini o nell’acqua!: trattazione non semplice ma comunque affascinante.
Pallottino dice che la radioattività è dappertutto: noi lo sapevamo già. Ma lui si spinge oltre e dimostra validamente anche la minima pericolosità delle radiazioni ionizzanti naturali soprattutto paragonandola ad altre fonti di comune esposizione e riporta i dati numerici delle vittime di altri incidenti non determinate dalle radiazioni.
Pallottino non evita di ricordare a tutti che “la percezione della radioattività è strettamente collegata alle paure suscitate dagli incidenti … e … dalle informazioni fornite dai giornali e dalle televisioni … spesso inesatte e parziali per la debolezza culturale dei giornalisti o volutamente distorte ed esagerate”.
Molto interessante ed inquietante il breve paragrafo sugli “effetti psicologici” ove elabora l’idea dello stress da radiazioni.
Una lunga parte del libro è stata dedicata alle centrali nucleari, a come funzionano e le prospettive future ma non si è dimenticato di accennare ai molteplici usi del Materiale Radioattivo nella nostra vita.
Anche se, questa breve parte del libro non fa alcuna menzione di quelle che noi chiamiamo “le radiazioni quotidiane”, ossia quelle delle applicazioni industriali che realizzano i manufatti di comune impiego o delle lampadine e di tanti altri oggetti che fanno parte appunto della nostra quotidianità.
Ma a valorizzare la nostra “mission” di divulgazione della “conoscenza delle radiazioni ionizzanti“ ho volutamente sottolineato ed evidenziato un passo che è riferito alla vicenda di Scanzano Jonico e alla mancata comunicazione ed informazione della popolazione: ”Del resto la capacità di dialogare efficacemente con il pubblico, fornendo ad esso informazioni corrette ed esaurienti, non sembra proprio una dote delle nostre autorità governative”.
Un libro da leggere, che non prende posizioni ideologiche ma racconta in modo semplice quello che è il nostro mondo. Anche per imparare a come comunicare.
Anno prima edizione: 2014 - ISBN: 978-88-220-6851-4
Libro davvero interessante.
Pallottino si prefigge di destinare questo libro alla comune comprensione di tutti, ma non è facile; lo si è sempre sostenuto che l’argomento è oggettivamente difficile e inoltre, proprio ricalcando il sottotitolo del libro, i pregiudizi da sfatare sono molteplici.
Molta parte del volume ruota attorno al concetto formulato da Paracelso: Tutte le cose sono veleno e nulla è senza veleno, solo la dose permette a qualcosa di non essere veleno”.
Sono usati sapientemente paragoni e spiegazioni semplificate, le stesse che usiamo nel consueto tentativo di raccontare la radioattività fuori dai canoni delle catastrofi; e opportunamente usa i numeri per descrivere e attirare l’attenzione del lettore sulla profonda curiosità che può suscitare la fisica delle radiazioni.
Bravo anche a riproporre in forma grafica la casualità del decadimento e a indicare in tabella i tempi di decadimento minimi (del Rn-218: 1,9 msec) e massimi (Rb-87: 48,8 kMa).
Il lettore potrà anche destreggiarsi nel verificare i calcoli di radioattività presente sui cibi o nei corpi o nel proprio giardino o alle varie altitudini o nell’acqua!: trattazione non semplice ma comunque affascinante.
Pallottino dice che la radioattività è dappertutto: noi lo sapevamo già. Ma lui si spinge oltre e dimostra validamente anche la minima pericolosità delle radiazioni ionizzanti naturali soprattutto paragonandola ad altre fonti di comune esposizione e riporta i dati numerici delle vittime di altri incidenti non determinate dalle radiazioni.
Pallottino non evita di ricordare a tutti che “la percezione della radioattività è strettamente collegata alle paure suscitate dagli incidenti … e … dalle informazioni fornite dai giornali e dalle televisioni … spesso inesatte e parziali per la debolezza culturale dei giornalisti o volutamente distorte ed esagerate”.
Molto interessante ed inquietante il breve paragrafo sugli “effetti psicologici” ove elabora l’idea dello stress da radiazioni.
Una lunga parte del libro è stata dedicata alle centrali nucleari, a come funzionano e le prospettive future ma non si è dimenticato di accennare ai molteplici usi del Materiale Radioattivo nella nostra vita.
Anche se, questa breve parte del libro non fa alcuna menzione di quelle che noi chiamiamo “le radiazioni quotidiane”, ossia quelle delle applicazioni industriali che realizzano i manufatti di comune impiego o delle lampadine e di tanti altri oggetti che fanno parte appunto della nostra quotidianità.
Ma a valorizzare la nostra “mission” di divulgazione della “conoscenza delle radiazioni ionizzanti“ ho volutamente sottolineato ed evidenziato un passo che è riferito alla vicenda di Scanzano Jonico e alla mancata comunicazione ed informazione della popolazione: ”Del resto la capacità di dialogare efficacemente con il pubblico, fornendo ad esso informazioni corrette ed esaurienti, non sembra proprio una dote delle nostre autorità governative”.
Un libro da leggere, che non prende posizioni ideologiche ma racconta in modo semplice quello che è il nostro mondo. Anche per imparare a come comunicare.