Acqua Minerale Roveta

L'acqua Roveta prendeva il nome dalla omonima sorgente, a sua volta sgorgante nel bosco della Roveta. Seppure nota fin dal 1700, fu necessario attendere l'inizio del XX secolo perché un imprenditore locale, Enrico Scotti, elaborasse un progetto di recupero della fonte, nel frattempo dispersa sottoterra.
Nel 1929 l'impresa venne ereditata dal figlio di Enrico, Gino Scotti, che provvide ad un rilancio commerciale del prodotto ed all'edificazione di una struttura - denominata Pensione - connessa alle fonti.
All'inizio degli anni cinquanta Gino Scotti seppe anticipare la moda delle bibite in bottiglia e, parallelamente all'acqua, diede il via alla vendita di una lunga serie di prodotti di successo, quali aranciate, chinotti (denominati kinotti), limone e kola (fra cui la President's Kola). A tal scopo, venne aggiornato lo stabilimento, sempre localizzato all'interno del bosco, e furono acquistati macchinari di imbottigliamento e miscelazione all'avanguardia, importati nel 1953 da Losanna.
Le bibite della Roveta godettero - già negli anni cinquanta - di un marketing pubblicitario moderno, in stile statunitense. Contestualmente, lo studio del sistema pubblicitario portò la proprietà a lanciare concorsi a premio.
Declino
Con la morte del proprietario, avvenuta nel luglio 1960, lunghe battaglie legali fra gli eredi - che portarono anche ad un sequestro dei beni, seppure senza interferire nell'attività dell'azienda - e problematiche sindacali, impedirono un aggiornamento del prodotto e l'adattamento ai nuovi gusti del pubblico. La distribuzione dell'acqua Roveta divenne sempre più circoscritta ad un ambito locale, mentre fu sospesa la produzione di bibite. Alla chiusura estiva, il 14 agosto 1975, lo stabilimento venne abbandonato. Anche l'albergo andò incontro ad un simile destino, chiudendo nel 2008 (da Wikipedia)

Acqua: Roveta
Unità mache: 1,1
nCi/litro: 0,40
Bq/litro: 14,80
intake annuo  in kBq: 10,80