Il Nucleare in bottiglia

Breve reportage storico, documentale e fotografico

In Patagonia (Argentina, provincia di Rio Negro) esiste un ampio e suggestivo lago dal fantastico nome di Nahuel Huapì (Isola della Tigre).  (foto1)
 In questo lago sono dislocate tante piccole isole e una di queste (Isla Huemul) ha avuto una singolare e sconosciuta storia nell’ambito delle leggende sul “nucleare”.
 Dr. Ronald Richter (1909-1991) (foto 2

GLI ANTEFATTI 
L’Argentina restò neutrale nel corso della seconda guerra mondiale e questo gli ha permesso di risparmiare economicamente moltissimi fondi.
I tecnici e scienziati tedeschi del III Reich, in fuga dalla Germania, si rifugiarono in Argentina.
Nel 1948, l’allora presidente Peron incaricò lo scienziato austriaco Ronald Richter - raccomandato dal collega Ing.Kurt Tank) per lavorare nel paese. 
L’energia atomica si era appena affacciata al mondo con il progetto Manhattan; Richter raccontò a Peron di sapere come fare volare gli aerei, appunto, con l’energia atomica: Peron ne rimase molto colpito.

PROGETTO HUEMUL  (foto 3)
Poco tempo dopo, Richter confidò a Perón suoi nuovi e ambiziosi piani a proposito della energia nucleare e delle ricerche che voleva sviluppare per ottenere enormi quantità d’energia a basso costo.
Perón, privo della benchè minima nozione di fisica, rimase affascinato e acconsentì l’inizio dell’odissea nucleare di Richter in Argentina. 
”Il progetto Huemul” pretendeva portare importanti e mutui benefici per entrambi: Perón avrebbe governato uno strumento cruciale e una novità per l’epoca, mentre lo scienziato, nei suoi sogni, avrebbe ottenuto fama e riconoscimento a livello mondiale. 
Richter e Tank iniziarono gli esperimenti a Córdoba,  con l’intento di fare volare gli aerei con energia atomica, ma denunciarono tentativi di sabotaggio e proposero a Peron di trasferirsi in un posto più isolato e sicuro. 

Peron concesse l’isola Huemul, nel Lago Nahuel Huapi, provincia di Río Negro, Patagonia Argentina, dove si trasferì solo Richter. (foto 4)
Il fisico abbandonando il progetto del combustibile atomico per gli aerei e inseguendo un sogno ancora più maestoso, presenta ufficialmente al Presidente Perón un piano per sviluppare la fusione nucleare controllata a freddo; possibilità che fino a quel momento, non era mai stata fatta in nessun laboratorio al mondo.
Il 21 luglio del 1949, con decreto presidenziale, si da vita al "Centro Huemul" nella omonima isola, sotto la direzione e coordinamento generale di Ronald Richter. 
Nello stesso anno iniziano le costruzioni degli edifici, senza badare a spese (l’ammontare dell’investimento è stato di circa 100 milioni di euro alla data odierna). (foto 5 e 6)
Foto 5 - Montaggio fotografico della piantina di Huemul.  A destra il Laboratorio 1, nel centro, il Laboratorio 4, a sinistra, l’edificio Omega.
I soldi erano ricavati dalle "Spese Riservate dello Stato", specificando che servivano per un piano strettamente confidenziale. 
Tutte le richieste di Richter furono interamente accettate; si comprarono e istallarono macchinari d’ultima generazione, furono coinvolti architetti, tecnici e lavoratori specializzati e tutta l’area fu presidiata dai militari argentini. 
In questo momento di entusiasmo totale, il "Progetto Atomico Huemul" aveva la massima priorità su tutto. Perón dava molta importanza al progetto, partecipando attivamente a molte riunioni e nella sua agenda protocollare lasciava sempre spazio per parlare su questioni riguardanti il progetto stesso. (foto 7, 8, 9)
Nel maggio del 1950, Peron emanò un decreto presidenziale che diede origine alla Commissione Nazionale dell’Energia Atomica (CNEA). Questa al pari della nostra IAEA, doveva occuparsi della sicurezza degli impianti nucleari, studiando e valutando le teorie per la successiva messa in pratica nell’industria e nel trasporto del materiale radioattivo. 

SCOPERTA E ANNUNCIO
NeI febbraio del 1951 Richter sperimentava con il suo assistente Jaffke le reazioni termonucleari che aveva ipotizzato: nel reattore iniettarono idrogeno e sali di litio, materiali altamente reattivi. 
Si attendevano risultati attraverso gli apparecchi di misura di cui disponevano. 
Dopo l’esperimento, Richter fa saltò di gioia affermando di aver raggiunto l’obiettivo. 
L’assistente Jaffke non era un esperto, ma conoscendo le basi di tutto l’esperimento scientifico, chiese a Richter di realizzare una seconda prova di conferma, poiché riteneva i risultati non fossero corretti: Richter si oppose alla richiesta. 
Nel marzo del 1951, Richter comunicò a Perón l’esito positivo degli esperimenti effettuati e pochi giorni dopo, lo stesso Peron annunciò alla stampa che: 
''Il 16 febbraio, nell'impianto pilota dell'isola di Huemul, a San Carlos di Bariloche, sono state realizzate reazioni termonucleari controllate in scala tecnica”.
Perón annuncia agli argentini che l’energia ottenuta dalla fusione nucleare sarebbe stata distribuita a domicilio in contenitori simili a quelli delle bottiglie del latte. 
Semplicemente spiegò che si era stato possibili ottenere il controllo della energia di fusione nucleare per la prima volta nella storia del mondo. 
Peron aggiunse che tutta la ricerca sarebbe stata utilizzata soltanto con obiettivi pacifici, ai fini di portare energia e industrializzazione. 

Ripercussioni sulla stampa mondiale (foto 10)
In Argentina sulla prima pagina dei giornali si leggeva; “L’Argentina ha l’Atomica!" 
Il Times di Londra, scrisse che l’Argentina aveva ottenuto "Energia atomica che costava poco, in base ad un processo originale". 
Il New York Times, dedico una nota di copertina nella edizione del 25 marzo, scrivendo: "Perón annuncia un nuovo modo di estrarre energia dell’atomo" (…) "reazioni termonucleari che non usano uranio" (…) "autorità ed esperti negli Stati Uniti si mostrano scettici". 
L’agenzia “The Associated Press”, cita l’opinione di due scienziati: "…è improbabile che una reazione termonucleare possa essere usata per la liberazione controllata d’energia atomica…" (…) "Non ci sorprenderebbe che siano stati i russi gli autori di questo scherzo”. 
Pochi giorni dopo il grande annuncio, Richter viene decorato con la massima onorificenza del governo argentino: la “medaglia della Lealtà Peronista”.
Pochi giorni dopo, riceve anche la Laurea Honoris Causa dell’Università di Buenos Aires.
Ad aprile dello stesso anno, Richter rilascia un’intervista ai giornalisti tentando di spiegare in modo chiaro l’esperimento condotto. Richter, sempre evadendo temi cruciali e appellandosi al "segreto di stato", spiega l’esperimento nel modo più semplice, per farlo capire a tutti affinché possa essere raccontato dai giornali. 
I dirigenti della CNEA consultarono gli esperti per verificare le affermazioni di Richter: ma il tempo e i fatti, dimostrarono che il fisico austriaco era un bugiardo. (foto 11)
Perón autorizzò la creazione della Commissione d’Inchiesta e nel settembre del 1952 l’Isola Huemul fu visitata dai componenti della commissione, tra i quali, l’Ingegnere Balseiro. 
Richter li riceve nella sua casa costruita sull’isola e iniziò le sue dimostrazioni e spiegazioni teoriche e dopo diverse ore arrivarono alla dimostrazione pratica.
La Commissione visitò il laboratorio assieme a Richter, che pose in funzione le macchine e fece iniziare quella che a suo dire era la reazione nucleare. 
Ma i membri della commissione notarono che molti apparecchi di Richter erano scollegati e mentre gli altri apparecchi “registravano” le reazioni nucleari supposte da Richter, quelli degli investigatori, non rilevavano nulla.

Al termine dell’inchiesta, Balseiro e Bancora denunciarono l’inganno e l’impossibilità di ottenimento dei risultati annunciati da  Richter nell’isola Huemul. 
I rapporti della Commissione, concisi e dettagliati, furono determinanti al punto che il Governo Argentino, dopo pochi mesi, sentenziò il punto finale al "Progetto Atomico Huemul". 
L’isola ricevette a posteriori e, basandosi nel nome di questo fallimentare progetto, il soprannome di "la isla de la Huemul-a" (l’isola della Mula, ove MULA nella lingua locale si intende anche come inganno)
Dopo questa vicenda, Balseiro e Báncora rimasero coinvolti alla CNEA, insieme ad altri scienziati argentini. 
Successivamente, parti di ciò che era stato costruito sull’isola fu trasferito nella vicinissima San Carlos De Bariloche ove venne realizzato il Centro Atomico, ancora oggi oggetto di ricerche nel campo della fisica medica.
L’isola venne utilizzata per breve tempo per sperimentare esplosivi militari e alla fine abbandonata con l’idea mai realizzata di costruire un museo aperto.
Gli abitanti di Bariloche ricordano l’alone di segretezza che ha circondato l’isola e ciò che si stava realizzando: per molto tempo si è creduto che la stessa isola fosse interamente radioattiva.

Dell’ipotizzato Museo, oggi ci sono solo i cartelli segnalatori.