Rifiuti Potenzialmente Infettivi

Il progetto di dar vita ad un impianto di irraggiamento rivolto sia agli alimenti che ai rifiuti ospedalieri è stato citato nel volume “Tecnologie di Irraggiamento” edito da  Enea (1990); in questo documento un gruppo di esperti nazionali valutavano i vantaggi offerti dalle tecniche di irraggiamento rispetto ai metodi convenzionali: la possibilità di effettuare processi di sterilizzazione a temperatura ambiente, effettuare cicli di lavorazione continuità automatici, trattare prodotti già confezionati. Le possibili applicazioni nel settore industriale vedevano la possibilità di utilizzare radiazioni ionizzanti nel trattamento di rifiuti solidi e liquidi. Si evidenziava che i rifiuti così trattati non necessitavano di ulteriore incenerimento in quanto veniva garantita la sterilità. Le dosi richieste per la sterilizzazione erano state valutate nell'ordine di 35 kGy. Occorreva un impianto di irraggiamento finalizzato alla sterilizzazione dei rifiuti ospedalieri da smaltire poi in discarica di prima categoria; con una linea separata si poteva effettuare la sterilizzazione di materiale ospedaliero di uso comune. Tra i vantaggi si indicavano una competitiva economica, l'assenza di inquinamenti ambientali poiché questi impianti non producono emissioni gassose. Già a quel tempo si evidenziavano gli aspetti legati ai problemi tecnici e di accettazione sociale sia degli inceneritori sia di questi impianti di sterilizzazione. Secondo quanto riportato nel documento si riferiva di un “impianto commerciale specifico già realizzato (impianto di San benedetto dei Marsi, situato nella piana del Fucino), completato già da alcuni anni e non ancora avviato per ragioni socio-politiche di carattere locale”.

Le disposizioni di legge attuali vogliono che un simile impianto debba comunque essere autorizzato per il trattamento dei rifiuti, a prescindere dalle autorizzazioni già possedute e finalizzate alla Radioprotezione. è comunque possibile che in altri paesi vengano irraggiati rifiuti a scopo di sterilizzazione/riduzione della carica batterica. IAEA, già dal 1994, ha condotto studi in tal senso (Radiation technologies for waste treatment: A global perspective - Countries are studying irradiation systems for disinfection and decontamination of liquid and solid hazardous waste).