Molti produttori di vini soprattutto di alta gamma, lamentano che il 10% della propria produzione annuale va incontro ad alterazione olfattiva e gustativa a causa di muffe e microrganismi indesiderati che possono essere presenti sui tappi di sughero. Ma i cultori del vino, più romantici sostengono che le bottiglie senza il sughero perde il suo a appeal, che i tappi di ultima generazione non fanno traspirare il vino, rendendolo insensibile agli odori, l’ossigeno e a tutti quei fattori che nel tempo lo trasformano e lo arricchiscono. Per questo i più grandi produttori italiani di vino non ne vogliono sapere. Con il tappo di silicone viene a mancare al vino il contatto con l’ossigeno esterno. Per i vini rossi strutturati e longevi questa piccola quantità d’aria è utile, perché lì ammorbidisce e li arricchisce nel tempo. Stesso discorso per i vini bianchi importanti e mantenuti in barrique, mentre per i bianchi e rossi giovani le cose non cambiano. I vantaggi per i viticoltori sono di avere a disposizione una tecnologia che li aiuta a salvaguardare la qualità dei loro vini e di riutilizzare più volte le barriques.
In moltissimi casi, l’irraggiamento dei tappi di sughero ha portato al recupero di quel 10% di produzione persa (da Cantinettapervino.it). Le dosi erogate per questi prodotti sono dell’ordine dei 15 kGy.