Ovviamente, se funzionava con l’acqua, poteva funzionare anche con altre bevande: ed ecco così apparire aperitivi “che con la sua radioattività elimina la stanchezza” e superalcolici con richiami al futuro e con garanzia di invecchiamento per un mese con radiazioni e con materiale atomico (equivalenti a 40 anni di invecchiamento) oppure con soluzioni di “Standard Radium” pronte da bere!
A onor del vero, l’aperitivo conosceva solo la normale radioattività presente nell’acqua, costituente dell’aperitivo, mentre il whiskey non ha mai visto alcun materiale atomico; ma come ho setto, “la pubblicità è l’anima del commercio” e il whiskey è andato a ruba.
Fu solo la ricerca successiva e l’esperienza (e le malattie e i decessi) a regolamentare gli usi del Materiale Radioattivo.
Ma nell’ambito pubblicitario, ci pensò la fine della moda e il mercato stesso a stravolgere il mercato e le vendite.