Dopo il 1986, anno dell’incidente di Chernobyl, non si sono più verificati superamenti dei limiti previsti per gli alimenti con l’unica eccezione di alcuni campioni di funghi e selvaggina.
Nei casi in cui si rilevano ancora radioisotopi artificiali (cesio 137 e stronzio 90) in quantità misurabile, le concentrazioni sono così piccole da non rendere ipotizzabili rischi per la salute umana. Le quantità rilevate sono sempre compatibili con gli strascichi lasciati in ambiente dall’incidente di Chernobyl e dai test nucleari in atmosfera degli anni ’60.