L'Anomalia
- Massimiliano Pieraccin
- Categoria: Libri divulgativi
- Post: 19/03/2022
- Autore: FC
L'Anomalia
Editore: RIZZOLI - Collana: NARRATIVA ITALIANA
Pagine: 342 - Anno prima edizione: 2011
ISBN: 17049269
Attraverso un romanzo, Pieraccini racconta di episodi realmente accaduti da Chernobyl in poi, prendendo a prestito personaggi e luoghi veri e ne descrive, con l’estrema precisione di un fisico e la semplicità di un narratore/divulgatore, le vicende succedutesi.
Pone quelle domande che comunemente gravitano attorno agli incidenti che coinvolgono il mondo nucleare e fornisce quelle risposte che con capacità di sintesi ci accompagnano alle riflessioni che sono proprie di ognuno di noi.
Molto efficaci le analisi sugli errori dei media e della comunità scientifica o dei governi.
Il romanzo è scorrevole e solletica la nostra curiosità di conoscere il prossimo capitolo.
Il finale è meno avvincente e perde la “verve” acquisita sin dall’inizio.
Ma si sa… i finali spesso ci lasciano con molte curiosità e perplessità insoddisfatte.
Quindi, se lo scopo del libro è quello di divulgare un po’ di fisica, l’obiettivo è stato centrato in pieno.
Un libro facile, scorrevole, con pochi errori (prevalentemente di “stompa”) e per chiunque.
Da leggere!
Pieraccini dice:
Perché il titolo “L’anomalia”?
Sono sicuro che il lettore potrà trovare molti significati a questo titolo. Su alcuni di questi ho esplicitamente giocato nel romanzo: “l’anomalia di Catt” è un paradosso della fisica che uno dei protagonisti dice di studiare, il giovane Fabio Moebius scopre un’anomalia della rete che lo conduce a Erice e molte altre “spiegazioni” si nascondono tra le pieghe della narrazione. Ma il significato che io preferisco è quello sottinteso a tutta la storia: la scienza stessa è un’anomalia.
Se ci pensate bene il pensiero scientifico non è naturale. Seguiamo con difficoltà il ragionamento formale, anzi è proprio fastidioso. Persino il fatto che esistano delle leggi in questo universo ci appare piuttosto strano, innaturale. Lo scetticismo alla base del pensiero scientifico ci sembra spesso pedanteria. Per natura siamo portati a credere a ciò che ci viene detto, non sottoponiamo a critica serrata ogni affermazione.
Tutto sembrerebbe escludere la sopravvivenza della scienza, continuamente a rischio di essere spazzata via dall’irrazionalità e dalla credulità.
Eppure l’anomalia della scienza persiste, da più di trecento anni.
Pagine: 342 - Anno prima edizione: 2011
ISBN: 17049269
Attraverso un romanzo, Pieraccini racconta di episodi realmente accaduti da Chernobyl in poi, prendendo a prestito personaggi e luoghi veri e ne descrive, con l’estrema precisione di un fisico e la semplicità di un narratore/divulgatore, le vicende succedutesi.
Pone quelle domande che comunemente gravitano attorno agli incidenti che coinvolgono il mondo nucleare e fornisce quelle risposte che con capacità di sintesi ci accompagnano alle riflessioni che sono proprie di ognuno di noi.
Molto efficaci le analisi sugli errori dei media e della comunità scientifica o dei governi.
Il romanzo è scorrevole e solletica la nostra curiosità di conoscere il prossimo capitolo.
Il finale è meno avvincente e perde la “verve” acquisita sin dall’inizio.
Ma si sa… i finali spesso ci lasciano con molte curiosità e perplessità insoddisfatte.
Quindi, se lo scopo del libro è quello di divulgare un po’ di fisica, l’obiettivo è stato centrato in pieno.
Un libro facile, scorrevole, con pochi errori (prevalentemente di “stompa”) e per chiunque.
Da leggere!
Pieraccini dice:
Perché il titolo “L’anomalia”?
Sono sicuro che il lettore potrà trovare molti significati a questo titolo. Su alcuni di questi ho esplicitamente giocato nel romanzo: “l’anomalia di Catt” è un paradosso della fisica che uno dei protagonisti dice di studiare, il giovane Fabio Moebius scopre un’anomalia della rete che lo conduce a Erice e molte altre “spiegazioni” si nascondono tra le pieghe della narrazione. Ma il significato che io preferisco è quello sottinteso a tutta la storia: la scienza stessa è un’anomalia.
Se ci pensate bene il pensiero scientifico non è naturale. Seguiamo con difficoltà il ragionamento formale, anzi è proprio fastidioso. Persino il fatto che esistano delle leggi in questo universo ci appare piuttosto strano, innaturale. Lo scetticismo alla base del pensiero scientifico ci sembra spesso pedanteria. Per natura siamo portati a credere a ciò che ci viene detto, non sottoponiamo a critica serrata ogni affermazione.
Tutto sembrerebbe escludere la sopravvivenza della scienza, continuamente a rischio di essere spazzata via dall’irrazionalità e dalla credulità.
Eppure l’anomalia della scienza persiste, da più di trecento anni.