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...per guarire la pelle usate la pomata radioattiva...
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CREMELINE

  • Categoria: Creme
  • Post: 16/08/2022
  • Autore: FC

CREMELINE

Gli esordi della radioattività hanno portato talvolta ad operazioni commerciali spregiudicate e assolutamente prive di fondamenti scientifici... 
Questo avvenne nel caso del RadioVitale, un farmaco radioattivo ritenuto prodigioso per l’improbabile e mai provata cura di svariate patologie quali anemia, asma, eritema, distribuito in Italia a partire dal 1923 dalla nota casa Bolognese A. Gazzoni e C. (la stessa delle ormai mitiche Idrolitina e Pasticca del Re Sole) con certificazione d’autenticità di Madam Curie, del Sen. O.M. Corbino e consigliato da insigni medici dell’epoca (in pratica si trattava di pasticche contenenti cloruro e/o solfato di radio, il primo solubile, il secondo estremamente poco solubile, caratterizzati
quindi da biodistribuzione e radiotossicità estremamente diversi), del Radiomittolo distribuito dalla stessa casa, della sedativa e rassodante Radiocremeline, oppure del Tho-Radia un prodotto distribuito in Francia come crema di bellezza (a base di torio e radio, creata dall’inesistente Dr. Alfred Curie), della crema Activa, della Radioaktive Zanncreme, un dentifricio debolmente radioattivo distribuito in Germania (ed utilizzato da James Chadwick - studente in Germania - come sorgente di radiazioni nei suoi esperimenti scientifici durante un periodo di prigionia di 4 anni a Berlino durante la I Guerra Mondiale), ed ancora della Tubéradine per curare la bronchite, della Digéraldine per favorire la digestione, della Vigoradine per lottare contro la fatica, delle compresse di Radiumcure per calmare il dolore e impedire le infiammazioni, delle pillole Radiovie consigliate agli anemici.

Peraltro, ancora oggi in numerose località termali o Spa Europee (Austria, Italia, Repubblica Ceka, Ungheria e altre nell’intera Mittel-Europa), vengono vantate le proprietà terapeutiche di acque sorgive e fanghi radioattivi, ed i pazienti si recano in gallerie sotterranee ricche del gas radioattivo radon (gallerie talvolta denominate emanatoria, dal primo nome del 222Rn) per usufruire dei vantati effetti benefici delle radiazioni emesse da questo gas e dai suoi discendenti radioattivi.

dal lavoro INFN/TC-10/04
PRESENTE E FUTURO NELL’UTILIZZO DELLE RISORSE ENERGETICHE NUCLEARI CON UNA VALUTAZIONE DI RISCHI E BENEFICI: L’ANOMALIA DEL CASO ITALIANO di M.Bonardi e F.Groppi