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Spettrometria realizzata da Massimo Burbi

Uraninite

  • Pechblenda
  • Categoria: Minerali
  • Post: 21/08/2022
  • Autore: FC

Uraninite

L'uraninite o, se in forma colloidale, pechblenda (da pitchblende = blenda picea - un termine usato dai minatori tedeschi) è un minerale ed è una delle principali fonti naturali di uranio. 
L'uraninite è il principale minerale dell'uranio.
Come pechblenda il minerale era noto sin dal XV secolo nel giacimento di Jáchymov (in Repubblica Ceca), dal quale provennero i campioni che Franz Ernst Brückmann descrisse per la prima volta nel 1727. 
Nel 1787 M. H. Klaproth vi scoprì l'uranio e nel 1898 M. Curie scoprì il radio in quella di Joachimsthal.
Sempre dal giacimento di Jáchymov provenne la pechblenda dalla quale Marie Curie isolò il radio e il polonio. 
Gli esemplari più grandi di uraninite, anche 20 cm di lato, provengono da Shinkolobwe, nello Shaba (Repubblica Democratica del Congo).
In Italia piccoli cristalli di questo minerale provengono da Montescheno (nella Valle Antrona, Verbania) e da Piona (sul Lago di Como). 
A Novazza, in Val Seriana (Bergamo), c'è un giacimento di pechblenda nel quale l'AGIP Mineraria fece una galleria di prospezione, ma verso la fine degli anni settanta i lavori cessarono a causa di timori di rischi ambientali.

Il suo nome deriva dal suo colore nero e per l'aspetto e la lucentezza di pece. 
Di composizione chimica complessa può considerarsi uranato di uranile, piombo e torio con altri metalli delle terre rare, lantanio ittrio, ecc. 

Col trattamento (estrazione) del minerale si può arrivare ad ottenere la cd "yellow cake" (torta gialla) che è il prodotto finale dei processi di concentrazione e purificazione dei minerali estratti che contengono l'uranio.
Si tratta sostanzialmente di una miscela di ossidi di uranio: il minerale estratto dal giacimento contiene infatti solamente lo 0,1%-1,5% di uranio, mentre la yellowcake ne contiene il 60%-70%.

Per maggiore consultazione sui giacimenti in Italia: Daniele Ravagnani - I giacimenti uraniferi italiani, Gruppo Mineralogico Lombardo



Fonti: