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tessuto Non Tessuto

Tessuto-non tessuto

  • Categoria: Controllo
  • Post: 12/06/2023
  • Autore: FC

Tessuto-non tessuto

A cosa serve?
Per coprire le piante sul terrazzo di casa, dai rigori dell'inverno cittadino possiamo usare dei teli che vendono nei vivai. 
Li acquistiamo e curiosamente notiamo che la borsa dove mettere tutti i prodotti sembra essere realizzata col medesimo materiale. Cosa sarà mai?
Si chiama "tessuto-non tessuto" ed è un vero prodotto chimico. 
Si usano infatti dei polimeri (es. schiume poliuretaniche) scaldati e trattati per ottenere un oggetto per i più disparati utilizzi:
  • abbigliamento generico come scarpe e componenti interni della calzature;
  • spalline per giacche e indumenti in genere;
  • abbigliamento medico: camici chirurgici sterili, teleria sterile per la creazione del campo operatorio, mascherine chirurgiche, cuffie e copri scarpe;
  • in agricoltura per ottenere teli di protezione di fiori, piante, ortaggi, frutta nelle serre o per lo sviluppo di semi ed ortaggi;
  • viene usato per proteggere le piante e le colture orticole dalle intemperie dal freddo, dall'attacco dei volatili, lumache, insetti come afidi, mosche, ecc. 
  • in antinfortunistica per realizzare mascherine protettive e antipolvere;
  • nell’arredamento per carte da parati, divani, poltrone, sedie e complementi di arredo che contengono spesso alcune parti in tessuto non tessuto;
  • in edilizia per ricoprire o allestire soffitti e controsoffitti;
  • per l’estetica con la produzione di cuffie monouso (es. nei centri abbronzanti, teli per lettini per massaggi e per lampade, pattine per centri estetici o per piscine, copriscarpa per piscina ecc.);
  • nella fotografia per creare fondali fotografici;
  • nell’industria per tele per filtri, imballaggi, spugne abrasive;
  • nel settore sanitario per la fabbricazione di bende, cerotti, fasciature;
  • e nel quotidiano per l’utilizzo di sacchetti, borse piccole e grandi per la spesa, per contenere giornali, materiale vario.
E anche in questo caso, molte linee produttive impiegano scansori con sorgenti radioattive appunto per il controllo dello spessore del materiale realizzato.

Come funziona?
Le schiume poliuretaniche vengono poste su rulli che hanno la funzione di tirare o allentare la tensione del "foglio" prodotto al valore ottimale scelto dal produttore (alcuni millimetri). 
Una piccola sorgente radioattiva (si usano diversi radionuclidi) è allocata in una macchina grande quanto due scatole di scarpe.
Questa "scatola" è interamente protetta (schermata) e lascia uscire le radiazioni in una sola direzione.
Sulla faccia opposta di questa "scatola" si trova un ricevitore che legge l'energia delle radiazioni che arrivano dalla sorgente radioattiva.
Le radiazioni hanno una energia ben precisa: supponiamo un valore 100. 
Quando passa del materiale tra la scatola con la sorgente e il ricevitore, il segnale "100" si riduce proporzionalmente in base allo spessore di prodotto che si vuole realizzare.
Il ricevitore regolerà così il sistema di “tiraggio” dei rulli che determina appunto questo spessore in modo che si ottenga il risultato voluto.