La plastica che non si scioglie
- La "reticolazione"
- Categoria: Azione
- Post: 07/08/2023
- Autore: FC
La plastica che non si scioglie
La confezione di pollo arrosto che il reparto gastronomia del supermercato propone è davvero invitante. E' curioso però sapere che il pollo appena cotto a temperature di 220°C è stato messo, appena sfornato, nella vaschetta di polistirolo e quindi ricoperto con un film plastico e ancora riposizionato in un banco termico a disposizione dei clienti e … la plastica del film non si è sciolta e neppure si è deformata o alterata nella sua composizione.
è una plastica speciale? Come è possibile che la plastica non si sciolga col calore?
Ancora una volta è “colpa” delle radiazioni ionizzanti.
E il processo che determina la particolare resistenza della plastica si chiama “reticolazione” o “cross linking”.
La reticolazione è il processo mediante il quale le catene polimeriche della plastica vanno incontro ad una reazione che crea dei legami (detti legami crociati – appunto un reticolo) fra diverse catene quindi legami molto forti.
Tali legami possono essere immaginati come le traversine che collegano le rotaie di un binario ferroviario (rappresentanti le catene polimeriche).
Con la formazione di questo reticolo, le proprietà chimiche-fisiche del polimero variano, in funzione della quantità relativa di tali legami.
Tale variazione è spesso così ampia, da modificare sensibilmente le applicazioni pratiche per le quali può essere impiegato un certo polimero.
La reticolazione viene effettuata per migliorare l’elasticità, la rigidità, le proprietà di invecchiamento e la resistenza al calore.
Man mano che la temperatura aumenta, questi materiali privi di reticoli si ammorbidiscono e infine si sciolgono. Quando presentano reticoli, il movimento molecolare è impedito e il materiale diventa più stabile al calore.
Modificando la struttura molecolare di numerosi polimeri ne vengono potenziate le caratteristiche fisiche, come la resistenza al calore e all’abrasione.
Questa applicazione si impiega sulla guaina dei cavi elettrici per migliorarne e aumentarne la resistenza, sui film plastici utilizzati in ambito alimentare per modificare il grado di permeabilità (alcune carni innescano la “frollatura” già nella confezione di vendita e in tempi più rapidi), isolamento dei fili, trattamento di tubi termorestringenti e di altro tipo, componenti da utilizzare in applicazioni ad alte temperature, ad es. parti di commutatori elettrici, componenti stampati che richiedono resistenza chimica o alla temperatura
Come funziona?
Generalmente si utilizzano acceleratori di elettroni, anche se in alcuni casi si utilizzano raggi gamma.
Il materiale da “reticolare” viene sottoposto a dosi irradianti che possono arrivare a 100 kGy (per reticolazione di gomme e polimeri).
All’uscita dal ciclo di lavorazione il materiale non presenta apparentemente alcuna modifica neppure riscontrabile al microscopio elettronico. Tuttavia è modificata la sua struttura molecolare e, nel caso del film plastico, ne evita lo scioglimento alla esposizione al calore.
Fonti
https://www.satinal.it
https://www.steris-ast.com/it/
https://www.miottisrl.com
https://it.wikipedia.org/