Peveragno (Cn)
La presenza dell’uranio nelle vallati cuneesi era nota da almeno un secolo: il primo filone di uranio venne scoperto nella valle di Lurisia, presso Roccaforte Mondovì, all’interno della grotta del Nivolano.
Nell’agosto 1918 Marie Curie fece visita al posto (Esattamente all’Hotel “3 limoni d’oro” , per verificare di persona la presenza e la qualità del minerale e prelevarne dei campioni per studi sulla radioattività.
Dunque a Peveragno, l'uranio c'era ma la quantità disponibile non giustificava lo sforzo economico e organizzativo messo in piedi per gli scavi.
La miniera della Val Fredda fu il filone di estrazione più esteso del cuneese: 3 discenderie, di cui 1 interna, e una profondità di scavo che arrivava fino a 485 m slm.
La manodopera per scavare le prime gallerie venne trovata nelle persone del posto. Il lavoro in miniera garantiva il posto fisso, un salario relativamente alto ed un orario che permetteva di coltivare anche la campagna. Era insomma diventato un modo di riscatto per gli abitanti, da sempre costretti ad emigrare per avere condizioni migliori. La miniera arrivò a contare fino a 48 dipendenti. Ciò fu però solo illusione: l’inesperienza verso questo genere di lavoro e il pagamento a cottimo fece si che i minatori trascurassero l’uso dei più banali metodi di sicurezza.
Gli scavi venivano fatti “a secco”, con perforatrici ad aria compressa, che riempivano le gallerie di polveri.
Un cartello, nello spiazzo antistante la miniera, riporta oggi i nomi di chi in quel posto perse la propria salute: morirono almeno 22 persone
Una grande parte dei lavoratori, soprattutto chi era addetto agli scavi e alla cernita, si ammalò e morì in pochi anni per patologie estrazione-correlate (22 casi accertati di silicosi e un caso di leucemia).
Oggi, della miniera chiusa nel 1962, è rimasto solo un cartello a ricordo di quell’epoca.
Ma facendo una facile passeggiata su quei percorsi, con uno strumento di rilevazione potrete ancora trovare enormi blocchi con presenza di radioattività.
Cercando e vagliando attentamente, potreste anche trovare piccole pietre radioattive.
Il fascino del luogo è rimasto intatto, compreso il piccolo edificio (con wc esterno) presente frontalmente alla miniera.
Una visita da non perdere.