E' risaputo che i detergenti di qualsiasi tipo contengo tensioattivi, ossia sostanze che agiscono sulla tensione superficiale dell’acqua appunto per consentire la detergenza (rimozione meccanica) dall’unico solvente in grado di agire in tal senso: l’acqua. Ma oltre ai tensioattivi (assolutamente necessari) i detergenti intimi contengono anche enzimi che hanno generalmente lo scopo di decomporre lo “sporco” formato da proteine, grassi o carboidrati. Tuttavia, sono stati occasionalmente riscontrati casi di irritazione e di conseguenze infezione batterica causata proprio da questi detergenti. Per tal motivo diversi produttori hanno scelto di sottoporre i loro prodotti al processo di sterilizzazione tramite raggi gamma, al preciso scopo di poter dichiarare il loro prodotto come “sterile” (ricordiamo che i processi di sterilità devono soddisfare i requisiti richiesti dalla norma UNI EN ISO 11137).
Lo stato di sterilità del prodotto è una maggior garanzia per il consumatore. Anche in questo caso non è possibile utilizzare altri agenti sterilizzanti (ETO, calore) e il processo impiegato non deve essere necessariamente indicato in etichetta. Le dosi massime che vengono erogate per questo trattamento non sono superiori a 5 kGy. Anche i prodotti per la pulizia industriale vengono sterilizzati per scelta del produttore.
Alcune confezioni sono dotate di un “bollino virante” applicato sul flacone che prima della esposizione alle radiazioni si presenta di colore giallo e dopo l’irraggiamento il colore subisce un viraggio al rosso a conferma dell’avvenuto trattamento. E' opportuno ricordare che negli impianti di irraggiamento vengono recapitati pallets o cartoni chiusi contenenti le confezioni di vendita: il personale dell’impianto di irraggiamento non apre le confezioni e sottopone a trattamenti i colli tal quali come vengono recapitati.