L'effetto dell'irradiazione sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti è solitamente minimo per dosi fino a 7,5 kGray.
I prodotti non diventano radioattivi, tuttavia non sempre sopportano l'irradiazione senza modificazioni della qualità.
Le carni ad elevato contenuto di grasso possono sviluppare odori sgradevoli; l'albume d'uovo può diventare lattescente e liquido; le ostriche irradiate possono morire e questo accorcia sostanzialmente la loro vita commerciale.
Belgio, Francia e Olanda sono tra i paesi che maggiormente sottopongo a processo di irraggiamento l'albume d'uovo.
Le uova trattate sono infatti meno contaminate, e non presentano tracce di batteri quali la Salmonella o virus come quello detto di Newcastle, tipico dei polli. Al loro interno, tuorlo e albume non risultano modificati, così come non sembra influenzato lo sviluppo degli embrioni, che crescono normalmente.
(fonti INFN, ISS e Il Fatto Alimentare)