In difesa dell’energia nucleare
Un processo immaginario, in fondo neanche tanto, con l’Energia Nucleare come imputato e un Avvocato pronto ad analizzare e a smontare ogni atto d’accusa nei suoi confronti, è questo il filo conduttore del libro che porta alla scoperta di un tema sconosciuto ai più e riservato di solito agli addetti ai lavori.
Quindi Entri l’imputato! e vengano discussi i capi di accusa a suo carico, l’Avvocato dell’Atomo è pronto ad analizzarli nel dettaglio portando il lettore a porsi vecchie e nuove domande.
Chi segue Luca Romano, alias l’Avvocato dell’Atomo, sulla sua pagina Facebook o Instagram non rimarrà deluso, troverà nel libro il suo stile diretto, a tratti forse scostante, e potrà scoprire nel libro i dettagli tecnici che non possono trovare spazio nelle pagine social. Chi invece non ne ha mai sentito parlare avrà l’opportunità di scoprire un divulgatore appassionato che potrà indicargli cosa l’energia nucleare ha rappresentato, rappresenta e può rappresentare nel panorama energetico italiano e mondiale.
Il libro è rigoroso anche quando semplifica argomenti necessariamente complessi, tutti i capi di accusa all’energia nucleare vengono affrontati in maniera sistematica con metodo scientifico, dati e fonti verificabili. Con questo approccio vengono descritti gli incidenti nucleari e le loro reali conseguenze, la gestione dei rifiuti radioattivi e gli aspetti di sostenibilità economica del nucleare.
Con ottima capacità retorica l’Avvocato tra i tanti dati e fatti riportati inserisce anche le proprie opinioni che così acquisiscono forza e contribuiscono alla difesa dell’imputato.
Alcuni capitoli per ammissione dello stesso autore sono più tecnici di altri e per questo in grado di soddisfare quei lettori già addentro alla tematica. In ogni caso la lettura è scorrevole anche se richiede da parte del lettore attenzione e forse anche un po’ di impegno. Il libro, infatti, è denso di confronti numerici e unità di misura e ogni tanto c’è il rischio di perdersi tra le cifre.
Alcune immagini e confronti con la vita reale risultano invece estremamente efficaci e non c’è dubbio che in futuro saranno ripresi da chiunque proverà o dovrà confrontarsi con l’informazione e la divulgazione sul tema del nucleare, compreso il sottoscritto: cosa rende meglio l’idea sul reale volume di rifiuti radioattivi prodotti dall’energia nucleare se non immaginare una singola lattina di Coca Cola contente tutte le scorie prodotte da un cittadino francese nell’arco della sua vita oppure una petroliera dal volume pari a quello di tutti i rifiuti radioattivi prodotti dall’intera umanità in un secolo?
L’unico aspetto del libro che alla lettura non sempre convince è il continuo confronto con i problemi associati e i disastri creati da altre fonti energetiche e attività umane. Il risultato non desiderato che si rischia di ottenere è convincere il lettore non che l’energia nucleare presenti più vantaggi che svantaggi, che porti più benefici che danni e che sia una fonte energetica indispensabile per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica necessari per la salvaguardia del Pianeta, ma che l’energia nucleare va bene solo perché meno dannosa o al limite tanto dannosa quanto tutte le altre. Bisogna attendere l’Arringa finale, perché la “bellezza” dell’energia nucleare venga valorizzata per sé stessa e non per confronto.
In conclusione, l’”Avvocato dell’Atomo” è certamente un libro da leggere e da rileggere o consultare ogni volta che ci si imbatterà nei tanti, forse troppi, luoghi comuni che riguardano non solo nucleare ma più in generale il mondo dell’energia e il tema delle alternative energetiche possibili.