Laboratorio di energia atomica Gilbert U-238

Risale al 1950 questo “giocattolo” prodotto da Alfred Carlton.
L’intenzione era chiara: spronare i bambini (e i genitori) a creare e osservare le reazioni che si sarebbero create utilizzando il materiale radioattivo contenuto nella confezione.

Proprio così: la scatola metallica personalizzata conteneva:
- un piccolo contatore Geiger-Müller alimentato a batteria
- un elettroscopio
- una  camera a nebbia Wilson con sorgente alfa a breve vita (Po-210 – decade in 138 giorni) sotto forma di filo
- Quattro barattoli di vetro contenenti campioni di uranio naturale (U-238 sotto forma di minerali radioattivi provenienti dal Colorado) 
- Sorgenti di radiazioni di basso livello: Ru-106 (con emissione beta) e Zn-65 (con emissione gamma).
- Gilbert Atomic Energy Manual un libro di istruzioni di 60 pagine scritto dal Dr. Ralph E. Lapp 
- Learn How Dagwood Split the Atom – con una introduzione a fumetti alla radioattività, scritta con l'aiuto del generale Leslie Groves (direttore del Progetto Manhattan ) e John R. Dunning (un fisico che ha verificato la fissione dell'atomo di uranio).

Il libro di istruzioni illustrato è divenuto anch’esso un oggetto di culto
A titolo conoscitivo, i pochissimi esemplari (spesso incompleti) che si trovano disponibili per l‘acquisto, hanno prezzi di tutto rilievo: il libretto di istruzioni si può portare a casa pagando 1000 $ mentre la scatola del laboratorio viene proposta (all’asta) da Sotheby’s con base d’asta a 9999 $.
Carlton era un fervente americano che si prefiggeva di realizzare un "solido carattere americano" attraverso i suoi giocattoli.
Già durante la prima guerra mondiale portava un curioso soprannome: "l'uomo che ha salvato il Natale" poiché convinse il Consiglio di difesa nazionale degli Stati Uniti di non vietare gli acquisti di giocattoli nel sopraggiungere il natale, con tutte le tradizioni che portava con se.

La proposta allettante che faceva l'autore del gioco verso i possibili utilizzatori (i bambini), offriva l’opportunità di mettere in scena il suo "spettacolo di magia" (vedere l’invisibile).
Ma nel suo messaggio, Carlton sottendeva suggerire ai genitori di indirizzare i loro figli verso una carriera scientifica che includesse la ricerca nucleare che in quel periodo raccoglieva numerosissimi consensi.
Carlton considerava questo giocattolo la sua migliore creazione e "il più spettacolare dei nuovi giocattoli educativi". A modo suo riteneva che un simile kit didattico potesse aiutare la comprensione pubblica di un argomento tanto difficile quanto in forte espansione.
Purtroppo però, Carlton (forse anche convinto di queste sue affermazioni) sosteneva che il giocattolo era sicuro e privo di rischi anche perché alcuni dei migliori fisici nucleari statunitensi avevano partecipato al progetto di realizzazione dell'intera scatola.
In realtà nelle istruzioni si poteva leggere che era importante tenere molto pulito il luogo ove si compivano gli esperimenti avvertendo anche gli utenti a non rompere i sigilli dei barattoli contenenti i campioni di minerale radioattivo: chiosava che rimuovendo i sigilli poteva spargersi materiale radioattivo in tutto il laboratorio contaminandolo seriamente, e questo “avrebbe alterato i risultati sperimentali influenzando negativamente il contatore Geiger."
Sul catalogo realizzato da Carlton era riportata una dichiarazione secondo il quale "Tutti i materiali radioattivi inclusi nell'Atomic Energy Lab sono stati certificati come completamente sicuri dagli Oak-Ridge Laboratories, della Atomic Energy Commission".

il manuale era sapientemente redatto e riportava parole ad effetto: "Produce viste maestose! Ti consente di VEDERE effettivamente i percorsi di elettroni e particelle alfa che viaggiano a velocità superiori a 10.000 miglia al SECONDO! Gli elettroni che corrono a velocità fantastiche producono percorsi delicati e intricati di condensazione elettrica - bellissimo da guardare. 
La visualizzazione dell'azione della Camera a Nube è la cosa più vicina che l'uomo sia mai venuto a guardare"
Una ulteriore curiosità: Tra le altre attività, il kit suggeriva di "giocare a nascondino con la sorgente di raggi gamma", sfidando i giocatori a utilizzare il contatore Geiger per localizzare un campione radioattivo nascosto in una stanza. 

Nel 2006, il Laboratorio di energia atomica Gilbert U-238 è stato definito come uno dei "10 giocattoli più pericolosi di tutti i tempi  a causa del materiale radioattivo che includeva."

Diversamente, nel 2020 la IEEE Spectrum ha pubblicato una recensione più dettagliata e ha descritto la probabile esposizione alle radiazioni come "minima, circa l'equivalente di un giorno di esposizione ai raggi UV dal sole", a condizione che i campioni radioattivi non siano stati rimossi dai loro contenitori, in conformità con le avvertenze nelle istruzioni del kit.
Il kit- giocattolo non ha avito un grande successo a causa dell’elevato prezzo di vendita dell’epoca (quasi 50 $). La sua vita nei negozi e sugli scaffali dei supermercati è stata molto breve: furono venduti meno di 5.000 esemplari nell’arco di due anni.
La  Columbia University ha acquistato cinque di questi set per il proprio laboratorio di fisica.
Incredibilmente, è più ricercato e apprezzato (e costoso) ora che non nel 1950.