Radiolitina

Radiolitina

Chi ha più di 60 anni, ha sicuramente conosciuto le bustine di “Idrolitina” (esiste ancora oggi) che si aggiungevano alla bottiglia di acqua potabile per renderla salutare: un semplice “fai-da-te” casalingo.

Ma nel 1926, a Cava Manara in provincia di Pavia, presso la Società Ligure Industrie Chimiche, fu realizzata la RADIOLITINA

Bustine che contenevano tracce di radio e rendevano radioattiva l’acqua imbottigliata.

La pubblicità realizzata da Achille Luciano Mauzan recitava “Alzati e cammina - Presso tutte le buone farmacie - Radiolitina - gustosissima acqua radioattiva da tavola miracolosa contro tutte le malattie del ricambio - dottor A. Codebo' & c. - Cava Manara (Pavia)”.

Nello stesso anno 1926, il Prof. Giovanni Battista Bonino, Direttore dell’Istituto di Chimica Generale dell’Università di Bologna chiosa che: “L'acqua preparata con le cartine Radiolitina, presenta un sensibile potere radioattivo, che aumenta per circa un mese dopo la preparazione dell'acqua per rimanere costante in un tempo praticamente indefinito. Da esperienze eseguite in questo Laboratorio risulta che la radioattività della Radiolitina è dovuta al Radio ed alla sua emanazione”.

Poco dopo (1928) venne realizzata dal medesimo produttore anche la RADIOSOLVINA sempre a base di radio ma con aggiunta anche di bicarbonato di sodio (solvay) che rendeva frizzante l’acqua trattata.

Della azienda, del suo realizzatore e del prodotto non esiste più nulla se non un articolo dal titolo “Radiolitina e Diabete” - Bollettino n.7 – Maggio 1927.

Una pillola: all’inizio, la produzione della Radiolitina era della Società “GRANELLO – CODEBO’ & C:”; successivamente (abbastanza presto vista la breve vita del prodotto) la pubblicità venne modificata: in basso a sinistra, sulla parte iniziale dell'ultima riga dell'iscrizione pubblicitaria, è stata incollata una piccola striscia di carta sulla quale è stampato "DOTTOR A." che maschera e sostituisce la parola "GRANELLO".