Topolino e i grilli atomici è una insolita storia a fumetti con personaggi della Disney che comparve pubblicata per la prima volta sul settimanale Topolino dal n.13 al n. 16 (aprile – luglio 1950).
Insolita perché rispetto al “Topolino” e ai personaggi di contorno che conosciamo, tutto sembra di la da venire: Topolinia viene indicata come “la città di Topolino”, il commissario Basettoni non esiste ancora in tutto il dispiegamento di polizia che cerca di arrestare Topolino e Pippo (infatti, questi ultimi sono incredibilmente pasticcioni e combinano non pochi disastri).
Nella storia compare sia Paperino con il ricco zio e i nipotini oltre ai sette nani, la storia originale ha subito anche una censura e la storia non si fa mancare neppure un minaccioso Pippo e animaletti (zanzare) che divorano dei banditi, e un Gambadilegno informatore della polizia! Insomma, un bel pot-pourri!
A noi interessa raccontare delle citazioni che compaiono nella storia, grilli che grazie ad un aggeggio “atomizzate” diventano dei giganti ma che con un processo inverso tornano alle dimensioni originarie, i sette nani che gestiscono un laboratorio dove si conserva uranio e i banditi che vogliono rubare un tubetto contenente radio…
I messaggi sono incredibilmente contrastanti: atomi che sono cordiali e hanno un'anima, grilli atomizzati che sono distruttivi verso l'umanità (a ricordare una invasione aliena), ecc.
L’intera storia suddivisa in quattro puntate, è un po’ sconclusionata e si ispira alle “scoperte scientifiche imprevedibili quanto misteriose del periodo”.
Singolare la vignetta nella quale i sette nani contano ogni singolo atomi e ad ognuno danno un nome o nomignolo “…abbiamo già battezzato Lucrezio l’atomo 1.127.143.006!” .
La prima edizione di questo fumetto è stata pubblicata il 10 aprile 1950.
Come immaginabile anche gli originali numeri di Topolino sono rarissimi e oggetti da collezione con costi che arrivano a 500 €.