Jean Becquerel
Titolo: La Radioactivité et les transformations des éléments
Editore: Collection Payot
Pagine: 208
Anno prima edizione: 1924
AFFASCINANTE!
E' difficile! Non per l’argomento o per la lingua.
Difficile toccare le pagine ingiallite dal tempo e con le irregolarità tipografiche col timore di rovinarle.
E' un libro che va letto e “gustato” in religioso silenzio (anche per sentire gli scricchiolii delle pagine che vogliono ritrovare l’aria che da tempo non sentono e fare attenzione così a non chiedere troppo alla apertura delle stesse).
J.Becquerel è figlio d’arte: figlio del “mostro sacro“ Henri Becquerel e nipote di altri Becquerel meno famosi ma non meno importanti.
Il libro inizia proprio seguendo la traccia storica del padre e racconta con esattezza le modalità della scoperta che lo ha reso celebre in tutto il mondo.
Una curiosità: non si definisce mai figlio di… e non lo chiama mai padre o professore.
Ma inizia la prima parte del libro con “LES RAYONS BECQUEREL” (i raggi Becquerel)…
Sostanzialmente il testo non porta nulla di nuovo (considerando l’epoca) a quella che era la realtà della fisica atomica e tutto ruota attorno ai soliti radionuclidi conosciuti nel 1924.
E' comunque impressionante leggere quelli che erano i percorsi didattici e le carriere del tempo: J. Becquerel esce da l’Ecole Polytechnique a 21 anni e diventa assistente a 24 e infine a 30 anni professore al Museum National d’Histoire Naturelle e titolare della cattedra di fisica.
Cattedra nella quale 4 Becquerel si sono succeduti di padre in figlio sin dalla sua fondazione nel 1838.
Anche questo è un libro per collezionisti appassionati; per capire da dove arriviamo!
Abbastanza introvabile.